lunedì 6 luglio 2009

Setacci


Un mio messaggio su Twitter ha portato ad una discussione sul tema immigrazione in FF.
Nei giorni scorsi si è lungamente discusso in FF anche sul tema dei limiti di velocità.

Queste cose mi fanno pensare a quanto oggi sia complessa la società, essendo tutti informati. Lo è sempre stata, ma forse una volta la gente era meno informata.

Governare la complessità con le leggi è cosa improba. Ci sono interessi contrastanti continui.
Ad esempio la voglia di tranquillità degli abitanti di certe zone e la necessità di avere nelle città luoghi di aggregazione. Per contro le zone non frequentate perché non ci sono i locali presentano poi il problema della sicurezza e della gente che dice che non c'è neppure un bar aperto.
I grandi eventi e i problemi che portano, salvo poi lamentarsi che non si fa mai nulla.
Insomma interessi contrastanti anche per le stesse persone: l'appassionato di calcio magari non vuole concerti a San Siro, l'appassionato di concerti che odia il calcio dice "perché loro si io no?".
Vogliamo i parcheggi ma non i box sotto casa.
Vogliamo il verde e dimentichiamo quanto lavoro comporta (con relativi costi) poi la manutenzione, e magari parcheggiamo l'auto nell'aiuola e gettiamo i rifiuti nel giardinetto.

L'esempio dell'immigrazione è uno dei più attuali.
- si le immigrate che fanno le badati no le prostitute
- si gli immigrati ingegneri e che lavorano no i delinquenti

Le leggi, in uno stato serio, sono poche, chiare applicabili e applicate. Esattamente l'opposto che da noi.
Perché devo sentire un politico che dice "regolarizziamo le badanti" e se uno ha una persona che lavora in azienda senza permesso di soggiorno va in galera?
I privati sono più uguali degli imprenditori davanti alla legge? Ambedue fanno lavorare qualcuno in nero.
Un po' come le discussioni dell'altro giorno sui limiti di velocità. O ci sono e si rispettano tutti (compreso il 20 all'ora nei cantieri) se no chi decide quale rispettare e quale no?

Sembra facile, ma non lo è.
Come dicevo la società è sempre più complessa, gli interessi divergenti, a volte anche tecnicamente non è facile trovare meccanismi che offrano garanzie e giustizia.
Chi decide che quell'immigrato è utile per la nostra società e l'altro è un delinquente?

Insomma un bel problema.
Non a caso esplodono gli episodi di intransigenza, stiamo purtroppo tornando ad una specie di far west dove troppo spesso la gente si fa giustizia da se. Sta tornando la legge del più forte.
Che per certi versi, nei limiti, non era poi così negativa. Quando ero ragazzo io se facevi stupidate troppo grosse un qualsiasi adulto che ti scopriva ti dava due ceffoni. E se tornavi a casa a lamentarti ne prendevi altri due da papà.
A scuola, nei bar, in giro era tutta una presa in giro, ogni scusa era buona: grasso, magro, alto, basso, gay, sfigato, conquistatore, povero, ricco, moro, biondo, troppi capelli, senza capelli ecc.
Oggi ci sono genitori che denunciano i professori per un brutto voto. Ad ogni presa in giro si invoca il political correct e la discriminazione.
Cresciamo una generazione di inetti iperprotetti. E troppo spesso, purtroppo, leggiamo di ragazzi che fanno follie davanti alle prime difficoltà.

Invece la soluzione è semplice, lì, a portata di mano. Si chiama educazione civica, si chiama rispetto per gli altri, si chiama tolleranza.
E si chiama poche leggi, semplici, applicate in modo corretto.
E magari un pochino di autoironia, via.

Ma ce lo siamo scordato, la legge serve a far valere i nostri diritti, ad essere "interpretata".
E' uguale per gli altri, per noi stessi abbiamo mille scuse.
Usiamo il setaccio personalizzato per far passare quello che ci interessa.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Ti leggo da molto, ma è la prima volta che commento.

Condivido al 100%.